L’Appennino ferito

22 Aprile 2020

Una prima forte scossa il 24 agosto 2016, e poi due potenti repliche il 26 ottobre con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. E ancora il 30 ottobre con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci. A distanza di oltre tre anni della ricostruzione nemmeno l’ombra. L’Appennino è ferito ma non tanto dal fenomeno naturale del terremoto, bensì dalle prove di cancellazione di territori, di culture, di affetti, di radici profonde messe in atto dall’incapacità di gestione ed esecuzione di moderni italici “Azzeccagarbugli”.

Le immagini sono state scattate nell’agosto 2019 nelle località di Castelluccio di Norcia, Norcia, Visso e Ussita.

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    Orlando Moscardi
    Orlando Moscardi
    3 anni fa

    Caro Roberto con questo servizio fotografico hai pienamente reso, non solo, il dramma di molteplici comunità (quali Visso,Ussita , Castelsantangelo sul nera e Castelluccio di Norcia, etc) che hanno subito questa devastazione naturale ma anche l’inerzia e, soprattutto, l’imperizia dei nostri governanti che in quattro lunghi anni nulla hanno fatto.